L’ORGOGLIO DI ESSERE PARTE
DELL’ISTITUTO ARALDICO GENEALOGICO ITALIANO

Sino ad oggi abbiamo pensato che fosse nostro primo dovere realizzare manifestazioni culturali e pubblicazioni utili agli studiosi ed appassionati delle Scienze documentarie della storia, mantenendo sempre un profilo basso perché non siamo noi a dover suonare la grancassa per far sapere che esistiamo, ma il nostro stesso lavoro deve essere giudicato e valutato dai suoi propri fruitori.

Così oggi a distanza di 23 anni dalla sua fondazione l’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI non ha ancora raccontato la sua storia, ma ora che abbiamo rinnovato il portale web ci siamo resi conto che è doveroso informare il lettore dell’immenso lavoro che è stato svolto in questi anni sia in ambito nazionale che internazionale, così abbiamo pensato di inserire le notizie delle nostre attività prendendole dalla Cronaca di Nobiltà, rivista di araldica, genealogia, ordini cavallereschi, e al termine di questo lavoro ci siamo resi conto che complessivamente sono ben 795 pagine suddivise per anno ed elencanti le varie attività sia di carattere nazionale che di carattere internazionale svolte dall’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI, e dalle associazioni ad esso collegate relative a conferenze, colloqui, congressi, incontri, assemblee, e pubblicazioni.

Riesaminando serenamente nella loro successione le tante attività che abbiamo svolto, constatiamo che in Italia non è mai stato fatto in così poco tempo un simile immenso e variegato lavoro rivolto all’araldica, alla genealogia, agli ordini cavallereschi e alle scienze documentarie della storia, probabilmente anche perché non esisteva in passato la possibilità di quei contatti immediati con la comunità scientifica che internet ci ha fatto scoprire.

Inoltre una ulteriore differenza tra noi e tutti gli altri[1] che nel passato dall’Unità d’Italia sino ad oggi nella nostra società contemporanea si sono occupati di questo settore, sta nel fatto che noi siamo un gruppo di amici studiosi di queste materie, che hanno nella loro vita altre professioni da cui produrre reddito, non svolgono un’attività lavorativa basata sull’araldica, la genealogia, gli ordini cavallereschi o la nobiltà (cosa che ci permette una indiscutibile libertà di pensiero ed onestà intellettuale) in una Repubblica che da 70 anni neppure la riconosce, e neppure pubblicano quei vari libri para-nobiliari che illudono gli sprovveduti facendo loro credere di essere pubblicazioni scientifiche e che un privato possa sostituirsi all’autorità dello Stato nel “riconoscere” una “nobiltà”. Del resto questa sorta di pubblicazioni non solo non serve per un riconoscimento nobiliare da parte di associazioni nobiliari, né può sostituirsi alle prove nobiliari necessarie per l’ammissione nel SMOM o in quegli ordini che richiedono ancora ai nostri giorni prove nobiliari.

Sono solo pubblicazioni che si trovano nelle biblioteche dei loro sottoscrittori e che non hanno alcuna utilità se non quella di far apparire la propria famiglia alle persone a cui vengono mostrate.

Una nostra caratteristica che ci contraddistingue in questo panorama di autoesaltazione è anche quella di voler costantemente partecipare attivamente ai congressi internazionali (quando noi stessi non li realizziamo) per confrontarci con tutti gli studiosi di discipline documentarie della storia accreditati in ambito scientifico nel mondo.

 

[1] Ovviamente non abbiamo preso in considerazione in questa classificazione alcune attività a carattere amatoriale.