BANDER VAN DUREN. Peter, Orders of Knighthood and of Merit, E. Colin Smythe Ltd. Gerrards Cross, Buckinghamshire, UK. pp. XVI+714+48 tavole a colori (£. 65).

L’autore è un’autorità riconosciuta nel campo della storiografia degli Ordini Cavallereschi, ed inoltre è stato accreditato proprio dalla Segreteria di Stato Vaticana per definire, con questa opera, anche la posizione ufficiale della Santa Sede in materia. Questo libro è la naturale evoluzione della precedente opera dell’Arcivescovo Mgr. Igino Cardinale sugli Ordini Cavallereschi e la Santa Sede (Orders of Knighthood and the Holy See) la cui seconda e terza edizione furono curate dallo stesso P.B. Van Duren.

Il volume, ampliando e correggendo i contenuti delle suddette precedenti edizioni, si pone, a giusto titolo, come una fonte esaustiva e forse definitiva per gli aspetti storici, giuridici, diplomatici degli Ordini Cavallereschi di stretta natura cattolica, oltrechè per le loro insegne.

In tale ambito sono inclusi tutti quegli Ordini che furono fondati durante le Crociate, con l’appoggio manifesto dei Pontefici, per combattere gli infedeli e difendere la Terra Santa ed il Santo Sepolcro. In poco tempo essi divennero delle ben organizzate istituzioni militari ed ospedaliere, dotate di considerevoli beni economici concessi loro dai più potenti regnanti e nobili d’Europa, i cui figli cadetti si arruolavano sovente in queste milizie.

Tutti gli Ordini erano strettamente legati alla Santa Sede, come anche specificato nelle rispettive carte costituzionali, ed alcuni esistono tuttora come conseguenza di tale connessione. Un esempio per tutti è dato dal Sovrano Militare Ordine di Malta che ha conservato intatto, attraverso i secoli, lo spirito cavalleresco militante in base a cui fu fondato, e che tuttora propugna attraverso le sue attività istituzionali.

Con la fine del pericolo delle invasioni islamiche e con la Riforma, gli Ordini Cavallereschi persero in gran parte lo spirito di milizie combattenti con il quale furono fondati, e divennero un mezzo mediante il quale i vari sovrani e governanti riconoscevano e riconoscono la lealtà, azioni meritorie e la  vita esemplare di coloro ai quali erano conferiti; essi quindi diventarono degli ambiti segni di distinzione.

Il presente lavoro aggiunge alle precedenti edizioni, mantenendone la struttura generale, una notevole mole di documenti ed illustrazioni inedite, prendendo anche in considerazione i recenti sviluppi intervenuti in alcuni degli Ordini descritti.

La prima parte tratta degli Ordini Pontifici, conferiti tuttora dal Papa come Ordini di merito.

Vengono pubblicati i testi originali degli statuti, oltrechè numerose foto di insegne e cerimonie. Un capitolo specifico può essere inoltre considerato come una sorta di manuale per i membri di tali Ordini, in materia di uniformi e cerimoniale.

La parte successiva tratta degli Ordini Cavallereschi tuttora considerati militari ed indipendenti, in primo luogo cioè lo S.M.O.M. e quindi l’Ordine Teutonico. Per essi viene data una esauriente descrizione dell’organizzazione e delle rispettive attività.

Una parte ulteriore è dedicata agli Ordini dinastici tuttora conferiti dalle Famiglie Reali ex regnanti, che hanno pressoché permanentemente mantenuto il riconoscimento e l’appoggio dei Papi; tra questi: il Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio della Casa Reale Borbone delle due Sicilie, gli Ordini di casa Savoia, l’Ordine del Toson d’Oro della Casa Imperiale e Reale d’Asburgo, l’Ordine di S.Maria di Villa Viçosa della Casa Reale di Braganza.

Le parti seguenti descrivono quegli Ordini che, fondati su principi di stretta matrice cattolica sono divenuti, per quella trasformazione storica su accennata, degli Ordini dinastici e statuali, attualmente conferiti da sovrani e governanti, alcuni dei quali anche non cattolici; es. il Toson d’Oro spagnolo, la Giarrettiera inglese, l’Elefante danese.

I capitoli finali sono dedicati alle organizzazioni di carattere cavalleresco, ma non considerate Ordini nel senso giuridico del termine, quali I cavalieri di Colombo, l’Ordine di S. Lazzaro, l’Ordine di S. Michele dell’Ala.

Infine un capitolo è dedicato alle associazioni fraudolente, sedicenti Ordini Cavallereschi, di cui vengono riportati gli elenchi pubblicati in successive riprese dall’Osservatore Romano e che sono molto utili per stare in guardia da queste sempre più diffuse organizzazioni truffaldine.

Il nutrito corpo di appendici propone, infine, delle vere e proprie “chicche” costituite da riproduzioni di documenti originali e di illustrazioni inedite sulla materia del volume.

Come opinione conclusiva possiamo affermare che quest’opera costituisce una pietra miliare nella bibliografia sugli Ordini Cavallereschi per completezza e sistematicità di trattazione oltrechè per l’insieme di documenti inediti presentati, e difficilmente se ne vedrà una simile nel prossimo futuro. (Patrizio Romano Giangreco)