OLTRONA VISCONTI, GIAN DOMENICO (con la collaborazione di GUSTAVO DI GROPELLO), Imperialis Familia – Tavole genealogiche Imperiale di Genova e Imperiali di Napoli, pubblicazione a cura di Gustavo di Gropello, edizione fuori commercio, Piacenza, 1999, pp. 102.
L’opera, edita sotto gli auspici della Società Italiana di Studi Araldici (SISA), è dedicata dagli autori alle loro madri Emilia Oltrona Visconti Imperiale di Sant’Angelo (discesa da Vincenzo *c.1518 †1567) e Raffaella di Gropello Imperiali di Francavilla (discesa dal fratello di Vincenzo, Andrea *c.1504 †1569) appartenenti ai due rami storici della famiglia.
Il lavoro, che si propone lo scopo di presentare il quadro generale genealogico di una famiglia storica genovese e napoletana nel corso dei secoli, è corredato di sintetiche schede biografiche le quali, oltre alle notizie disponibili, forniscono anche l’indicazione della fonte, per lo più limitata al nome dell’autore e al dato documentario essenziale, mentre nella parte bibliografica si possono ritrovare il titolo completo e le altre importanti informazioni relative al lavoro o ai documenti di archivio cui si fa riferimento.
Data l’entità dello spazio storico geografico cui lo studio si applica, la bibliografia si estende al di là dei contributi storiografici specifici su fatti e personaggi legati alla famiglia, la quale inizialmente veniva chiamata Tartaro e successivamente Imperiale, ovvero Imperiali, a partire dalla fine del XIII secolo.
A differenza di altre pubblicazioni relative alla storia di famiglia, intelligentemente e scientificamente sono stati tralasciati i consueti repertori o trattati generali moderni quali l’Enciclopedia Treccani, l’Enciclopedia Storico Nobiliare dello Spreti, la Storia d’Italia dell’UTET ed altri, quasi sempre riportati in analoghe pubblicazioni di questo genere, dando per scontata la loro conoscenza.
Gli autori informano che “circa le fonti archivistiche va espresso il più vivo rammarico per la non reperibilità, da vari anni a questa parte, di quanto era rimasto dell’Archivio Imperiale di Sant’Angelo in Genova (limitato a pochi volumi contenenti copie secentesche di documenti familiari a partire dal 1485, esaminati in passato)”.
Le schede genealogiche citano quasi tutti i discendenti noti della famiglia (tranne alcuni senza discendenza), fornendo anche per i maschi notizie sulle consorti; analogamente per le femmine coniugate viene citato il nome del marito.
Chiaramente “per ciò che riguarda la successione feudale napoletana con i titoli relativi, va tenuto presente che in caso di mancanza di figli maschi la successione stessa avveniva in capo alla figlia femmina primogenita ed ai suoi discendenti nati dal suo legittimo matrimonio, con il passaggio dei titoli quindi in altra famiglia: ciò avvenne in effetti sia per gli Imperiale di Sant’Angelo sia per gli Imperiali di Francavilla”.
Altro merito degli autori consiste nella affermazione che: “sono state deliberatamente tralasciate quelle notizie che pur tramandate da certa storiografia del passato non hanno retto ad una specifica indagine critica basata sui documenti, indagine che ci si ripromette di proseguire con un previsto nuovo lavoro collegante in maniera più articolata alla storia di Genova e di Napoli le principali fasi di quella che in antico veniva chiamata ‘Imperialis Familia seu Albergus’”.
A nostro giudizio si tratta di uno splendido lavoro, arricchito anche da pregevoli immagini, di stampo rigorosamente scientifico, che traccia abilmente le vicende storiche e sociali dell’importante famiglia a cui si riferisce, e che vorremmo fosse per tutti i cultori della materia l’esempio e lo stimolo per dar vita ad altri studi genealogici analoghi, dedicati sia a famiglie storiche che non, realizzati con gli stessi presupposti, che abbandonano i canoni non scientifici dei tempi passati, per offrire ai lettori e agli studiosi la certezza di dati confermati inoppugnabilmente dalla verifica documentale: un modo di operare cui devono ispirarsi sempre più la genealogia e le scienze documentarie nel futuro. (pfdu)