PIER FELICE degli UBERTI

A volte nella vita ci si imbatte in persone che lasciano un segno così profondo al punto da obbligarti inconsciamente a fare delle scelte che ti cambiano la vita, e questo è successo proprio a me quando ho incontrato Don Vicente de Cadenas y Vicent a Milano negli ultimi mesi del 1980, perché fra di noi da quel momento nacque una simpatia trasformatasi quasi subito in una sincera e disinteressata amicizia, che mi indusse a modificare il mio settore d’interesse. Non nascondo che ero affascinato da quell’uomo che seppe seguire sempre con onore le tante e diverse strade della sua vita.

Era un leader nato, e in tutti i settori in cui si cimentò seppe raggiungere traguardi difficilmente raggiungibili. Era un uomo di parola che subì un esilio di sette anni per non rinnegare il suo ideale ed un amico. La sua vita fu una avventura iniziata in politica dove a soli 21 anni fu l’“Jefe de Prensa y Propaganda de la Falange Española”, per trasformarsi poi in uno storico, in uno studioso della vita e delle opere dell’imperatore Carlo V, in un araldo esperto, in un precursore dei moderni studi genealogici e nel realizzatore di importanti opere sociali in nome di un ideale riconducibile all’hidalguia.

In lui rivedo la persona che preferiva realizzare piuttosto che parlare come fa invece la stragrande maggioranza dei cultori delle scienze documentarie della storia, e in proposito voglio ricordare un aneddoto riferito alla mia ammissione nell’Asociación de Hidalgos: a quel tempo il mio modo di pensare era differente da ora, più simile a quello dei tanti che amano mettersi in mostra con le penne dei propri antenati, dimenticando che Sine Virtute Nulla Nobilitas; così mi piaceva parlare dei miei antenati e delle loro azioni… ma lui pazientemente mi interruppe così: “Questa sera parliamo della storia della tua famiglia, dopo di che basta, perché dobbiamo lavorare…”; difatti lui riteneva che il lavoro costruttivo fosse la più eccelsa dote della nobiltà.

Tantissimi hanno sempre sostenuto, e sostengono ancora oggi, che fosse impossibile mantenere un rapporto di amicizia con lui a causa del suo carattere forte e dittatoriale, ma la mia esperienza di 25 anni di ininterrotta amicizia dimostra il contrario, tanto che qualunque cosa gli chiedessi sempre mi rispose positivamente (ovviamente non mi permisi mai di approfittare sollecitando favori impossibili!), e sono sempre stato felice sino alla fine di poter ricevere il suo consiglio sulla scelta da seguire.

Se oggi in Spagna esiste Hidalgos de España e continuano le realizzazioni di Vicente de Cadenas quali il Colegio Mayor Marqués de la Ensenada, la Casasolar Santo Duque de Gandia, la Casa Quinta Vita Natural Durante, le pubblicazioni delleEdiciones Hidalguía, la rivista Hidalguía e la Gacetilla de Estado de Hidalgos, il merito è tutto del suo disinteressato e costante lavoro portato avanti giorno dopo giorno per 52 anni.

Ma posso aggiungere che indirettamente ha fatto anche nascere l’Asociación de Hidalgos a fuero de España – Junta de Italia, il Circolo dei Cento e non più Cento, l’Istituto Araldico Genealogico Italiano, la Scuola di Genealogia, Araldica e Scienze Documentarie, l’Asociación de Posesores de Certificaciones de Genealogía, Nobleza y Armas, la rivista Nobiltà, e altro ancora, e se oggi l’International Commission for Orders of Chivalry – ICOC ha raggiunto quella serietà di studio e quel prestigio che nel mondo gli riconoscono, è proprio perché a monte vive il suo insegnamento.

Quindi con un simile lavoro che per un uomo normale richiederebbe più di una sola esistenza, non è certo un mistero che per me l’eclettico e poliedrico Vicente rappresenti un mito, un ideale di uomo e di conduzione di vita.

Dei tanti settori di cui si occupò qui mi limito a ricordare solo la figura del Cronista de Armas che lo ha visto protagonista dell’araldica ufficiale in Spagna dall’11 maggio 1952[1] al 21 dicembre 2005.

Fra i suoi tanti meriti come Cronista de Armas bisogna ammettere che, oltre alla pubblicazione di decine di opere araldico-blasoniche, de Cadenas con le sue certificazioni[2] seppe rendere l’araldica spagnola viva, moderna ed internazionale (nel senso della Comunidad Hispanica).

Anche in araldica fu un innovatore e mi permetto di prendere ad esempio il tipico elmo[3] che usava porre sulle sue certificazioni privo di riscontri nell’antica araldica perché, come diceva lui, è una invenzione che in qualche modo ricorda l’antico elmo da hidalgo.

Per un cinquantennio Vicente rappresentò l’unico mezzo per poter certificare ufficialmente uno stemma facente parte del patrimonio araldico dei Paesi della Comunidad Hispanica, dove le mutate forme istituzionali e la mancanza di una legislazione araldica non consentivano più il riconoscimento o la concessione di nuovi stemmi di famiglia (come avviene ad esempio in Italia).

Nel 2007 proposi al prof. Szabolcs de Vajay, allora presidente della Commission des Prix et Medailles della Confédération internationale de généalogie et d’héraldique, l’istituzione di un premio dedicato alla memoria dell’ultimo Cronista de Armas del Regno di Spagna che riconoscesse il merito ad un Araldo di Stato sia in servizio che ritirato, e così, con l’approvazione della vedova e il patronato dell’Asociación de Posesores de Certificaciones de Genealogía, Nobleza y Armas, nacque il PREMIO DON VICENTE DE CADENAS Y VICENT (1915-2005), che divenne il 16° premio per fondazione.

Nel gruppo: Michel Teillard d’Eyry, Presidente della C.I.G.H. e dell’A.I.G., Charles John Burnett, Ross Herald of Arms (Scozia), Frederick Brownell, State Herald of South Africa (1982-2002), Dr. Claire Boudreau, Chief Herald of Canada, Fergus Gillespie, Chief Herald of Ireland, Marcel van Rossum, Deputy Herald of South Africa, Dr. Günter Mattern, Tesoriere della C.I.G.H. e dell’A.I.H., Denis Racine, Presidente del Congresso e della Fédération québécoise des sociétés de généalogie, Michel Banville, Segretario del Congresso, Dr.ssa Maria Loredana Pinotti, presidente dell’Istituto Araldico Genealogico Sammarinese e Direttore della Scuola di Genealogia.

All’inizio del 2008 nel momento di assumere la carica di presidente della Commission des Prix et Medailles valutai con il mio predecessore la persona che più di ogni altro meritasse, oltre che per le sue doti umane, questo riconoscimento, e non vi furono dubbi nella concessione a Robert Douglas Watt[4], Héraut Rideau émérit, che svolse un encomiabile lavoro per costituire e poi valorizzare la Canadian Heraldic Authority.

Il premiato Robert D. Watt ha saputo con grande maestria rendere viva ed innovativa l’araldica del Canada assumendo dalla natura, dalla storia e dalla contemporaneità della vita i vari simboli e figure che costituiscono l’ecosistema canadese, divenuti elementi del linguaggio araldico.

Durante la consegna del Premio avvenuta il 27 giugno 2008 nella Città di Québec da parte di Michel Teillard d’Eyry, Presidente della Confédération internationale de généalogie et d’héraldique e dell’Academie Internationale de Généalogie, con grande soddisfazione ho visto presenti tutti gli Araldi partecipanti al XXVIII Congresso Internazionale di Scienze Genealogiche ed Araldiche che qui voglio ricordare: Charles John Burnett, Ross Herald of Arms (Scozia), Frederick Brownell,State Herald of South Africa (1982-2002), Dr. Claire Boudreau, Chief Herald of Canada, Fergus Gillespie, Chief Herald of Ireland, Marcel van Rossum, Deputy Herald of South Africa, ai quali dobbiamo aggiungere anche il Dr. Günter Mattern,Tesoriere della C.I.G.H. e dell’Academie Internationale d’Heraldique; Denis Racine, Presidente del Congresso e della Fédération québécoise des sociétés de généalogie,  Michel Banville, Segretario del Congresso e Maria Loredana Pinotti, presidente dell’Istituto Araldico Genealogico Sammarinese nonché Direttore della Scuola di Genealogia.

[1] Patente “Albalá” di “Cronista Rey de Armas” di Don Vicente de Cadenas y Vicent:

Don Francisco Franco Bahamonde

Jefe del Estado Español

A vos Don Vicente de Cadenas y Vicent, ya sabéis que accediendo a vuestra instancia, teniendo en cuenta lo dispuesto por el Real Decreto de 29 de Julio de 1915, en su artículo tercero, y disposición transitoria del Decreto del 13 de Abril de 1951, y habiendo justificado el nombramiento de Cronista Rey de Armas de número que os fue otorgato en 29 de Mayo del 1951 y habiéndose diligenciado dicho nombramiento en el Ministerio de Justicia el 13 de Julio de 1951, vengo en confirmares en dicho cargo de Cronista Rey de Armas, por lo que he resuelto expediros el presente Albalá, por el cual es mi voluntad que desde hoy en adelante os podáis seguir nombrando y titulando Cronista Rey de Armas, con todas las facultades, privilegios, honores y distinciones correspondientes al cargo, pudiendo expedir las Certificaciones de genealogías, nobleza y escudo de armas, con autorización para su uso, que quedarán guardadas y registradas en vuestros tradicionales Minutarios, las que para su validez deberan Ilevar el visado del Ministerio de Justicia.

En su consecuencia, encargo y mando a los Prelados, Grandes y Títulos del Reino, Generales y Jefes del Ejército y Armada, Presidentes y Magistrados del Tribunal Supremo y de las Audiencias, Gobernadores de las Provincias, Jueces, Alcaldes, Ayuntamientos y demas autoridades, Corporaciones y personas particulares a quienes corresponda, que os reciban y tengan por tal Cronista Rey de Armas, como yo desde ahora os nombro y titulo, os guarden y hagan guardar todas las honras, preeminencias y prerrogativas que han gozado secularmente los demas Cronista Rey de Armas, así por la legislacion que les regulaba, como por sus usos y costumbres, tan cumplidamente que no os falte cosa alguna, sin que para la perpetuidad de esta confirmación sea necesario otro mandato, cédula ni licencia.

 Dado en Madrid a once de Mayo de milnovecetoscinquenta y dos. 

Francisco Franco

El Ministro de Justicia

Antonio Iturmendi Bañales

Su Excelencia expide Albalá de Cronista Rey de Armas a favor de Don Vicente de Cadenas y Vicent.

[2] Decreto del 13 aprile 1951, pubbblicato su: “Boletin Oficial del Estado”, n° 123, del 3 maggio 1951.

omissis

Articulo cuarto. Compete a los Cronistas de Armas la expedición de certificaciones de nobleza, genealogía y escudos de armas.

Las certificaciones de los Cronistas de Armas con autorización para el uso sólo tendrán validez con el visto bueno del Ministerio de Justicia.

Los Cronistas de Armas serán personalmente responsables de las certificaciones que expidan en el ejercicio de sus cargos.

omissis

[3] Elmo d’acciaio brunito, bordato e graticolato d’oro, foderato di rosso,

[4] Robert Douglas Watt fu il primo Chief Herald of Canada, venne nominato alla fondazione della Canadian Heraldic Authority e rimase in carica sino al 2007. Nato a Picton, Ontario nel 1945, nel 1967 ottenne il Bachelor of Arts, e nel 1968 il Master of Arts dall’Università di Carleton. Dal 1969 al 1970 fu un archivista nei Public Archives of Canada; dal 1971 al 1973, fu l’archivista della città di Vancouver. Nel 1973 venne nominato curatore dell’History at the Vancouver Centennial Museum (ora Vancouver Museum), e nel 1977 ne divenne capo curatore e poi dal 1980 al 1988 direttore. Nel 1988 fu nominato Chief Herald of Canada.