GLI STEMMI ARALDICI DEI PAPI DEGLI ANNI SANTI, a cura di Pier Felice degli Uberti e Maria Loredana Pinotti, omaggio all’abbonamento annuale a “Tertium Millennium” – Comitato Centrale del Grande Giubileo del 2000 – Città del Vaticano. Ed. Piemme. 1997.
Raccolte in una elegante confezione, le venticinque schede (27 se si considerano le due introduttive) riproducono a colori su carta avorio di pregio di cm. 21 X 29,7 gli stemmi relativi ai papi sotto il cui ministero si tenne un Giubileo: per ogni pontefice si dà, su un lato della scheda, un sunto biografico preceduto dal ritratto (desunto dalla nota sequenza iconografica che arricchisce l’interno della basilica romana di San Paolo fuori le mura); sull’altro lato, troneggia la stampa policroma ed in grandi dimensioni del relativo stemma, accompagnato dal blasone e da brevi note araldico-genealogiche: la qualità dei disegni e l’accuratezza della realizzazione indurranno certamente molti a trasformarli, con l’aggiunta di una piccola cornice, in altrettanti godibili quadretti.
L’Editore dell’opera ha avuto la prudente lungimiranza di affidarsi per quanto concerne quest’aspetto del suo lavoro, al nostro Istituto Araldico Genealogico Italiano i cui responsabili, aderendo con entusiasmo all’iniziativa, hanno garantito il necessario ed elevato livello scientifico che l’incarico comportava. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: venticinque disegni originali, di curata e pregevole fattura, nei quali M.L. Pinotti ha saputo fondere il rispetto per l’antico simbolo con la ricerca di una forma spigliata e moderna, riuscendo felicemente nell’intento. Sono particolarmente degni di nota gli echi grafici che si colgono in numerosi dettagli, e che ricordano la grande lezione stilistica contemporanea di Mons. B.B. Heim (cui la Pinotti ha reso palese omaggio nella riproduzione degli stemmi di Paolo VI e Giovanni Paolo II).
Il lato scritto del contributo araldico non è da meno: curato da P.F. degli Uberti, si sostanzia nell’introduzione, nei blasoni e nelle note. Nella pagina introduttiva egli riassume l’essenza del lavoro, fornendo nel contempo un sunto di araldica ecclesiastica; pur nella limitatezza dello spazio, ne risulta un concentrato di nozioni essenziale e limpido: molto rimarrebbe da dire (e speriamo che degli Uberti intenda proseguire ed ampliare il discorso in altra sede), ma lo scopo di introdurre al tema un pubblico digiuno di araldica è felicemente raggiunto. La seconda pagina di introduzione è, in realtà, uno schema-glossario dei termini utilizzati: in 27 voci, di cui dodici esplicate da un disegno e quindici da una spiegazione, si riassume l’intero vocabolario araldico usato nei blasoni. Non tutte le voci blasonate sono presenti, ma l’abbinamento con i disegni faciliterà la comprensione anche da parte dei neofiti.
I blasoni dati sono corretti, e si pongono ben al di sopra della media della divulgazione araldica nostrana corrente. Degni di nota sono quelli proposti per Alessandro VI Borgia (curato da Luigi Borgia A.H.I.) e per Giovanni Paolo II Wojtyla (ndr. curato da Maurizio C.A. Gorra) a quanto ci risulta finora mai blasonato in italiano. Le stringate note di accompagnamento, a volte spiccatamente araldiche, a volte di natura genealogica, a volte miste, aumentano il disappunto per il limitato spazio disponibile, ma riescono ugualmente a far luce su punti controversi, oppure a sottolineale aspetti poco noti: merito anche stavolta della limpida prosa del curatore. (Maurizio Carlo Alberto Gorra)