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Gli Ordini Cavallereschi

di Giorgio Aldrighetti

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Gli Ordini Cavallereschi della

Real Casa Borbone delle Due Sicilie

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INSIGNE REALE
ORDINE DI SAN GENNARO

Sua Maestà Carlo VII di Borbone, re di Napoli e Sicilia in occasione del suo matrimonio con la principessa Maria Amalia Walburga di Sassonia, istituì, il 6 luglio 1738, l’Insigne Reale Ordine di San Gennaro, destinato a ricompensare il merito civile e la fedeltà alla persona dell’Augusto Sovrano, con la sola classe dei Cavalieri.

L’Ordine, nato come Ordine di Collana, venne limitato ad un numero massimo di sessanta insigniti, con l’esclusione, dal computo, degli stranieri.

Fra i doveri del Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro vi era la difesa della Fede, la riconciliazione con i nemici, l’ascolto quotidiano della Santa Messa, l’assolvimento del precetto pasquale, la venerazione di San Gennaro in tutte le cappelle che portavano l’immagine, la fedeltà perpetua al Gran Maestro.

Il Sommo Pontefice Benedetto XIV, con la Bolla Romanae Ecclesiae benignitas, in data 30 giugno 1741, approvò la creazione dell’Ordine, riservando alla Maestà del re ed ai suoi successori il Gran magistero.

Per quanto sopra, la Sede Apostolica confermava il carattere dinastico dell’Ordine, che risultò particolarmente ambito dalla nobiltà del Regno di Napoli.

Le insegne dell’Ordine si compongono di una croce ottagona o biforcata d’oro, con grande orlo di smalto di bianco con fiamme di smalto di rosso, accantonata nei bracci da quattro gigli d’oro, caricata da uno scudetto circolare contenente la immagine di San Gennaro, patrono della città di Napoli, in abiti pontificali. Nel retro figurano caricate, invece, le ampolle poste nel libro dei Vangeli. Il nastro dell’Ordine è di seta ondata di rosso, mentre il motto porta le parole In Sanguine Foedus.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 2″ tab_id=”1459365907833-01199b52-c0af”][vc_column_text]

SACRO MILITARE ORDINE

COSTANTINIANO DI SAN GIORGIO

La Leggenda fa risalire l’istituzione dell’Ordine all’imperatore Costantino che avendo visto, nel corso della furiosa battaglia contro Massenzio, una croce luminosa nel cielo con la scritta circolare In hoc signo vinces, la fece smaltare sugli scudi dei suoi soldati, creando nel contempo l’istituzione cavalleresco sotto il nome di Milizia Costantiniana.

Gli storici invece pongono la data di fondazione dell’Ordine al 1190, per volontà dell’imperatore di Costantinopoli Isacco Angelo Flavio Comneno che volle, sull’esempio delle altre istituzioni cavalleresche che si andavano formando in Terra Santa, istituire un Ordine equestre , con lo scopo di difendere l’Impero, ponendolo sotto la regola di San Basilio.

L’Ordine si chiamò Angelico per ricordare il nome del fondatore; Costantiniano per la pretensione dei Comneno di discendere dall’imperatore Costantino e di San Giorgio, essendo l’Istituzione posta sotto la protezione di questo illustre Santo.

I primi insigniti della croce costantiniana furono l’imperatore Federico Barbarossa, il re Enrico IV, Filippo II, re di Francia, Riccardo Cuor di leone, re d’Inghilterra, Guglielmo II, re di Sicilia, Casimiro, re di Polonia, Obizzo, marchese d’Este, Ottone, duca di Borgogna e Filippo, conte di Fiandra.

Il primo Gran Maestro fu l’imperatore Alessio Comneno, figlio di Isacco Angelo Flavio.

Caduto l’impero romano d’oriente, la famiglia dei Comneni Paleologhi riparò in Europa, dove continuò a conferire l’Ordine Costantiniano.

Con la Bolla Quod Alias del 17 luglio 1551, il Sommo Pontefice Giulio III, riconobbe l’esercizio del Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano ai Comneni Paleologhi, principi di Tessaglia.

Il successivo 10 ottobre 1576, la Santa Sede dichiarò vera Religione l’Istituzione Costantiniana, permettendo così che i Cavalieri professi ottenessero benefici ecclesiastici e secolari.

L’ultimo discendente della dinastia imperiale, Giovanni Andrea Angelo Flavio dei Lascaris Paleologhi, duca di Tessaglia e principe di Macedonia, sul finire del XVII secolo, trovandosi in tarda età e senza eredi, non volendo far estinguere tale insigne Ordine Cavalleresco, trasferì il Gran Magistero dell’Istituzione Costantiniana a Francesco I Farnese, duca di Parma e Piacenza ed ai suoi legittimi successori, con atto registrato in Venezia il 27 luglio 1697.

L’imperatore di Germania Leopoldo I , con diploma imperiale in data 5 agosto 1699 ed il Sommo Pontefice Innocenzo XII, con la Bolla Sincerae fidei del 24 ottobre 1699, approvarono e confermarono l’atto.

Nell’anno 1700 il duca di Parma e Piacenza, nel corso di una solenne cerimonia svoltasi nella chiesa di Nostra Signora della Steccata in Parma, assunse il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano, eleggendo la stessa chiesa a sede conventuale dell’Ordine e dotando l’istituzione cavalleresca di molti beni.

Sempre il medesimo sovrano, nel 1705 modificò gli Statuti dell’Ordine, approvati l’anno successivo dalla Sede Apostolica, creando, nel tempo, anche un Reggimento Costantiniano , formato da nobili, per combattere contro in Levante, al fianco delle milizie della Veneta repubblica.

Con la Bolla Militantis Ecclesiae del 26 giugno 1731, il Sommo Pontefice Clemente XI, che era stato Cardinali Patronus dell’Ordine, pose le norme per la successione nel Gran Magistero.

Estinta la famiglia dei Farnese, l’infante don Carlo di Borbone, figlio di Filippo V, re di Spagna e di Elisabetta Farnese, divenne erede del ducato di Parma ed assunse il Gran Magistero dell’Ordine.

Nel 1734, divenuto re di Napoli, trasferì in quest’ultima città la sede e gli archivi dell’Ordine.

Don Carlo di Borbone, nel 1759 riformò gli Statuti dell’Ordine Costantiniano, ed il 6 ottobre, quando si portò in Spagna per cingere quella corona reale, nominò il figlio Ferdinando, re di Napoli e Gran Maestro dell’Ordine.

Con l’unificazione dell’Italia, la Real Casa di Borbone due Sicilie ha continuato a conferire le insegne della Milizia Costantiniana per la sua natura dinastico familiare e la Santa Sede riconobbe tale legittimità ed assegnò un Cardinalis Patronus all’Ordine.

L’Ordine esplica la propria azione umanitaria a favore dei meno abbienti e dei portatori di handicap, oltre ad essersi distinto, nel corso delle guerre mondiali, nelle opere di assistenza ai feriti.

La decorazione consiste in una croce greca, gigliata, d’oro, smaltata di porpora, caricata in cuore del monogramma di Cristo X P, tra le lettere greche Alfa ed Omega, mentre alle estremità dei bracci della croce figurano le quattro lettere I H S V (In Hoc Signo Vinces). Il nastro dell’Ordine è di seta ondata di celeste.

Le categorie ed i gradi dell’Ordine sono:
a) Categoria di Giustizia

Balì, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, decorato del Collare

Balì, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia

Balì, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, per Cardinali di Santa Romana Chiesa,

Cavaliere di Gran Croce di Giustizia

Dama di Gran Croce di Giustizia

Commendatore di Jus Patronato di Giustizia

Commendatore di Giustizia

Cavaliere di Giustizia

Cavaliere di Giustizia Ecclesiastico

Dama di Giustizia
b) Categoria Speciale

Cavaliere di Gran Croce, con Placca d’oro, decorato del Collare

Cavaliere di Gran Croce, con Placca d’oro

c) Categoria di Grazia

Cavaliere di Gran Croce di Grazia

Cavaliere di Gran Croce di Grazia Ecclesiastico

Dama di Gran Croce di Grazia

Commendatore di Jus Patronato di Grazia

Commendatore di Grazia

Commendatore di Grazia Ecclesiastico

Cavaliere di Grazia

Cavaliere di Grazia Ecclesiastico

Dama di Grazia
d) Categoria di Merito

Cavaliere di Gran Croce di Merito

Dama di Gran Croce di Merito

Commendatore di Jus Patronato di Merito

Commendatore di Merito con Placca

Commendatore di Merito

Cavaliere di Merito con Placca

Dama di Merito con Placca

Cavaliere di Merito

Dama di Merito
e) Categoria di Ufficio

Cavaliere d’ Ufficio

Dama d’ Ufficio

La Croce Costantiniana può essere conferita a persone di qualsiasi nazionalità che professino la religione Cattolica e che siano fornite delle virtù che si addicono a un perfetto Cavaliere Cristiano.

La Categoria di Giustizia è riservata esclusivamente a coloro che sono in possesso di nobiltà generosa per duecento anni dei quattro avi paterni e materni; la Categoria di Grazia può , invece, essere conferita a coloro che pur non essendo in grado di fornire tutte le prove richieste per la Categoria di Giustizia, appartengono comunque a famiglie di antica e provata nobiltà. Le Categorie di Merito e d’Ufficio, infine, possono essere concesse a coloro che si siano resi benemeriti per pregi personali e per servizi all’Ordine.

L’Ordine dispone di uniforme costituita da una tunica e calzoni di panno “bleu du roi”, spalline,cintura, collo e paramani con i ricami in oro, mantello in panno “bleu du roi”,con la croce dell’Ordine caricata in cuore; il collo del mantello è di velluto di rosso; feluca con coccarda celeste, spadino, speroni ed altri accessori.

I cittadini italiani decorati del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio possono ottenere l’autorizzazione a fregiarsi dell’Onorificenza nel territorio della Repubblica, a’ sensi della legge nr.178 del 1951, in quanto l’Ordine Costantiniano rientra tra le istituzioni cavalleresche non statuali, bensì dinastico-familiari, totalmente estranea quindi all’ordinamento italiano, come origine ed evoluzione storica, e che ha costantemente ottenuto il riconoscimento dell’ordinamento canonico qualificandosi così come Ordine non nazionale, come giustamente osserva il Gentili.

La Real Casa BORBONE due Sicilie, annoverava, come già ricordato, anche i seguenti Ordini Cavallereschi:[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 3″ tab_id=”1459366033671-c869582f-2fab”][vc_column_text]

L’ ORDINE DI  SAN FERDINANDO

E DEL MERITO

Sua Maestà il re Ferdinando IV istituì tale Ordine Cavalleresco il 1° aprile 1800, dopo il suo rientro nel reame di Napoli, intendendo così premiare i sudditi che avevano dato prova di fedeltà e devozione alla Corona, mentre si trovava rifugiato in Sicilia.

L’Ordine venne posto sotto la protezione di San Ferdinando, risultando il patrono del sovrano.

Nel 1806, ritiratasi per la seconda volta la Casa dei Borboni in Sicilia, l’Ordine venne soppresso nel napoletano, ma continuò a prosperare in Sicilia.

Alla creazione, l’Ordine si componeva di sole due classe di Cavalieri:

Cavaliere di Gran Croce

Commendatori.

Nel 1810, Ferdinando IV vi aggiunse la classe dei Cavalieri

La decorazione dell’Ordine consisteva in una stella a sei punte d’oro, alternate da altrettanti gigli d’argento, caricata da uno scudetto circolare, orlato d’azzurro, riportante l’immagine di San Ferdinando. Nella bordatura del cerchio la iscrizione FIDEI ET MERITO. La stella era cimata dalla corona reale.

Il nastro della decorazione era di turchino, con orlature di rosso cupo.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 4″ tab_id=”1459366094840-256dee25-4049″][vc_column_text]

L’ ORDINE DELLE DUE SICILIE

Venne istituito da Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, il 24 febbraio 1808, con lo scopo di premiare i sudditi che si erano resi benemeriti nei riguardi dello stato.

L’Ordine si divideva in :

Dignitari

Commendatori

Cavalieri.

Gioacchino Murat, divenuto re, apportò delle modifiche agli statuti dell’Ordine.

Rientrato in Napoli il re Ferdinando IV, con decreto 4 giugno 1815, riorganizzò l’Istituzione.

Nel 1819 l’Ordine cessò d’esistere, sostituito dall’Ordine di San Giorgio della Riunione[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 5″ tab_id=”1459366126149-628ec77f-b3d6″][vc_column_text]

L’ ORDINE DI
SAN GIORGIO DELLA RIUNIONE

Il 1° gennaio 1819, Sua Maestà Ferdinando I re delle Due Sicilie e di Gerusalemme ( già Ferdinando IV), istituì quest’Ordine per celebrare la riunione dei domini.

L’Ordine era suddiviso nelle seguenti classi:

Cavaliere di Gran Croce

Commendatore

Cavaliere di diritto

Cavaliere di grazia.

Nel tempo vennero aggiunte all’Ordine anche le medaglie d’oro e d’argento.

La decorazione consisteva in una croce d’oro smaltata di rubino, caricata in cuore da uno scudetto circolare smaltato di bianco riportante San Giorgio a cavallo che sconfigge il drago, circondato da una bordura d’azzurro e da una ghirlanda d’alloro. Sempre nel cerchio, il motto IN HOC SIGNO VINCES e la parola VIRTUTI:

La croce risultava altresì caricata da due spade poste in decusse.

Il nastro dell’Ordine era d’azzurro, orlato di giallo.

Le medaglie invece riportavano nel diritto e nel rovescio l’immagine di san Giorgio; quella d’oro portava altresì la parola VIRTUTI, mentre quella d’argento la parola MERITO.[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Sezione 6″ tab_id=”1459366248882-331974a6-5976″][vc_column_text]

L’ ORDINE DI FRANCESCO I

Sua maestà Francesco I, re delle Due Sicilie, creò quest’Ordine per ricompensare le benemerenze dei sudditi acquisite nell’esercizio di attività pubbliche, scientifiche, artistiche, industriali, agricole e commerciali.

L’Ordine si componeva di tre classi:

Cavaliere di Gran Croce

Commendatore

Cavaliere.

Esistevano altresì, collegate con l’Ordine, le medaglie d’oro e d’argento.

La decorazione consisteva in una croce ottagona o biforcata d’oro, smaltata di bianco, accantonata da quattro giglio del medesimo metallo, caricata da uno scudetto circolare con la cifra F. I. ( Franciscus I), circondato da una orlatura in azzurro con la leggenda DE REGE OPTIME MERITO.

Nel rovescio , caricata sullo scudetto una corona d’alloro con la leggenda FRANCISCUS PRIMUS INSTITUIT MDCCCXXIX. La croce era sormontata dalla corona reale.

ll nastro dell’Ordine era di rosso, orlato di turchino.

Le medaglie riportavano l’effigie del sovrano, con una corona di quercia e con la leggenda FRANCISCUS I REG.UTR. SIC. ET . REX e nel retro tre gigli con il motto dell’Ordine, DE REGE OPTIME MERITO MDCCCXXIX.[/vc_column_text][/vc_tta_section][/vc_tta_pageable][/vc_column][/vc_row]