CUOMO, F., Gli ordini cavallereschi nel mito e nella storia di ogni tempo e paese, Newton Compton Editori, Roma 1993 – Lit. 25.000

Arricchito da una prefazione prestigiosa, redatta da S.A.R. il principe Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, questo libro rappresenta un azzeccato connubio fra prezzo e qualità, in linea con gli standard dell’Editore: le ristampe cui è stato soggetto dal dicembre 1992 la dicono lunga sull’accoglienza riservatagli dal pubblico. L’Autore, giornalista, scrittore, saggista, drammaturgo, ha grande dimestichezza con la parola scritta, e ci conduce con rigore storico lungo i binari di un impianto filologico e lessicale impeccabile, tanto scorrevole da offrire il piacere della lettura; ogni capitolo si fa leggere con grande scioltezza, i concetti ed i fatti esposti si fermano con naturalezza in mente.

É questo un libro che parla degli Ordini cavallereschi, delle loro regole e forme, ma soprattutto della Cavalleria, degli ideali da essa incarnati e delle norme che attuandoli la regolarono, nell’ottica fascinosa del loro divenire, e nel loro valore ultimo che è tuttora scolpito nel cuore di ogni uomo di nobile sentire. Come è detto nella prefazione, quest’opera merita successo “non soltanto per i suoi meriti intrinsechi, ma anche per la romantica nostalgia che, di questi tempi, si coglie nei giovani per il passato remoto e per i simboli di esso”, ma non soltanto i giovani troveranno in questo libro numerose fonti per acquietare la propria sete di conoscenza. Nonostante le dimensioni, in questo volume si riescono a ricostruire con accuratezza gli ideali e le vicende della cavalleria, in uno schema forzatamente riassuntivo ma temprato dalla limpida e rigorosa stesura. Il testo è coadiuvato da parecchie illustrazioni al tratto, spesso da fonti d’epoca (purtroppo senza colori); è denso, documentato, impreziosito da una bibliografia (tre pagine) utile per un sostanzioso approfondimento; è articolato in 26 capitoli che spaziano dall’illustrazione puntuale di grandi Ordini storici, a quella globale di Ordini, idee o fenomeni cavallereschi analoghi fra loro per luoghi, tempi, o ideali. Completato da tre indici analitici (Ordini; personaggi; luoghi e genti) e da parecchie citazioni nel testo, questo imponente lavoro di ricerca e di sintesi si segnala infine per la costante che l’ispira: l’attualizzazione dei sentimenti di generoso altruismo che sono alla base del concetto di cavalleria.

Entrando nel merito del contenuto, va sottolineato che l’Autore (tenendo fede al titolo) raccoglie sia fatti storici che narrazioni leggendarie, e riesce a non mischiarli in un calderone informe, dando invece ad ognuno il proprio risalto: sono esemplari al proposito i capp. 7 (sui Paladini di Francia) e 8 (sull’Ordine della Giarrettiera). Una nota di esotismo viene dai capitoli che trattano di Ordini cavallereschi orientali, dall’India al Giappone, compreso l’Islam che nel medioevo fu una delle concause della nascita della cavalleria occidentale; un moto di sconforto ci assale nel capitolo dedicato all’Africa, nello stridente contrasto fra effimeri fasti e condizioni di vita; una viva meraviglia ci prende nel leggere dell’esistenza di Ordini nei luoghi più sperduti del pianeta, comprese le isole Hawaii (cap. 24).

Il pregio dell’opera è proprio questo: il costituire una raccolta per quanto possibile completa degli Ordini cavallereschi esistiti, esistenti e fantasiosi, dove il lettore possa trovare almeno un accenno a quel che cerca. Certamente uno studio approfondito dovrà rivolgersi verso altri lavori, ma questo libro non può e non vuole essere la Treccani della cavalleria: e a noi è piaciuto proprio per questo, complice il bel modo in cui è scritto. In appendice si segnalano gli interessanti contributi tratti da testi d’epoca (compresa una pagina de ‘La vrai et parfaite scienze des armoiries’ del Geliot, 1669), il sunto sugli Ordini della Repubblica Italiana, e quello su Le crociate viste dagli Arabi. Subito prima, il 26° ed ultimo capitolo del libro è dedicato all’araldica: otto pagine (di cui due dedicate a illustrazioni di qualità), dove l’Autore onestamente riassume parti di buone fonti (Crollalanza e Tribolati fra le prime) per dare al lettore un assaggio della nostra scienza; prudenza quanto mai gradita e saggia, e rafforzata dall’implicito rimando all’oculata bibliografia. (M.C.A. Gorra)