LEONE SIMONATO, Cologna Veneta, stemma, sigillo, gonfalone, Garda, 2001, pp. 230.

È uscito recentemente, per i tipi delle Edizioni Bottega d’Arte, Garda (Verona), l’esaustiva e bella pubblicazione di Leone Simonato, Cologna Veneta, stemma, sigillo, gonfalone, Garda, 2001.

L’autore, con questo lavoro, ha voluto illustrare i simboli rappresentativi della sua città – Cologna Veneta – suggerendo un percorso d’indagine che porti alla realizzazione, corretta dal punto di vista storico-araldico, dello stemma, gonfalone e sigillo di questa antica comunità del veronese.

Simonato non è nuovo a simili imprese, avendo editato anche un volume in cui dipana il filo lunghissimo della storia di Cologna. Nella nuova opera, invece, ha voluto cimentarsi con l’araldica, dotta ed affascinante disciplina sussidiaria della storia, per giungere a definire in maniera precisa e secondo le convenzioni attualmente adottate da questa disciplina plurisecolare, i veri emblemi di Cologna.

Lavoro impegnativo, quindi, per le difficoltà che ha dovuto superare nella ricerca, raccolta e confronto delle varie testimonianze documentarie e figurative che, per il corso di quasi seicento anni, hanno contribuito alla progressiva configurazione dello stemma di Cologna Veneta.

Nella premessa l’autore chiarisce di essersi deciso a trattare degli emblemi della sua città – approfondendo gli studi di storia locale e indirizzandosi quindi a quelli dell’araldica – fino dal 1991, quando ricopriva l’incarico di assessore alla cultura del comune di Cologna, perché: “… Il Consiglio comunale voleva arrivare a una soluzione chiara e definitiva per la raffigurazione dello stemma della nostra città… in occasione… del nuovo Statuto voluto dalla Legge 8 giugno 1990, n. 142…”.

Quindi, l’applicazione agli studi storici e araldici era, per l’autore, un preciso dovere civico, quale cittadino e rappresentante degli interessi amministrativi della sua comunità. Ne consegue che cultura e vita politica sono inscindibili e che l’apparente divagare tra storia, arte e trattati d’araldica riflette un chiaro impegno civile rivolto allo sviluppo culturale e sociale della propria città.

L’autore, nel volume, dopo aver descritto lo stemma, il gonfalone ed il sigillo secondo la normativa vigente, esamina le insegne delle varie Signorie che si sono succedute in Cologna, dai Maltraversi agli Estensi, dagli Ezzelini agli Scaligeri, dai Visconti ai Carraresi…

Un ampio capitolo è dedicato a Cologna “veneziana” ed ai numerosi stemmi presenti nel lungo periodo di appartenenza al dogado della Veneta repubblica.

Un altro esaustivo capitolo illustra i vari passaggi del conferimento dello stemma a Cologna da parte di S.M.I.R.Ap. Ferdinando I d’Asburgo, nel 1837. Prezioso, in tale passaggio, è stato l’aiuto del cancelliere del Consolato della repubblica austriaca in Firenze, Ulrike Harmach, che ha fatto pervenire da Vienna tutta la documentazione storico-araldica intercorsa tra l’Imperial Governo delle Provincie Venete, la comunità colognese e l’Aulica Cancelleria Imperiale in Vienna.

La seconda parte del volume presenta, invece, una ricca messe iconografica di sigilli e stemmi colognesi, tra i quali il sigillo ovale su carta della cancelleria civica di Cologna Veneta del 1611, conservato nell’Archivio Segreto Vaticano; l’opera, infine, termina con un’ampia descrizione sulle origini dell’araldica, sulle varie forme degli scudi, sugli smalti, partizioni, pezze e simbologie, oltre che illustrare i gonfaloni, le bandiere ed i sigilli.

La presentazione del volume si è svolta con l’intervento di Giorgio Aldrighetti, nella quattrocentesca sala degli stemmi del palazzo pretorio di Cologna, attuale sede del Comune, gremita in ogni ordine di posti; il nostro socio ha presentato l’opera sotto l’aspetto araldico, mentre Rodolfo Galleni della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha relazionato per la parte storica, con moderatore il prof. Luciano Balzan, ordinario dell’Università de L’Aquila.

Ci si augura, di conseguenza, che la civica amministrazione di Cologna Veneta, forte della imponente ed esaustiva documentazione prodotta dal Simonato, provveda, finalmente, ad istruire la pratica storico-araldica per veder così riconosciute, con Decreto del Presidente della Repubblica, le proprie insegne. (r.g.)