I Vescovi della Diocesi di Chioggia

VINCENZO BRAGADIN

LXI
1753 - 1762



   Troncato d'azzurro e d'argento. Sopra il tutto, croce di rosso. Lo scudo è cimato da uno scudetto d'argento al braccio nudo di Cristo posto in croce di Sant' Andrea sul braccio vestito di tonaca di Francesco, la mano del quale reca le stigmate; dall'incontro nasce una croce latina (Religione dei frati minori cappuccini).



    Patrizio veneziano, cappuccino al secolo Antonio Domenico, Vincenzo Bragadin fu eletto dapprima vescovo di Scardona in Dalmazia; nel 1753, in seguito alla Bolla “Sinceritas fidei” promulgata da papa Benedetto XIV, che concedeva al Senato veneto il privilegio di nominare, oltreché il Patriarca, anche i vescovi di Torcello, Caorle e Chioggia, fu eletto a scrutinio segreto, a grandissima maggioranza, su altri quattro proposti, Vescovo della nostra diocesi, scelta confermata dallo stesso pontefice. Durante i nove anni del suo episcopato clodiense, visitò per tre volte le parrocchie e curazie della diocesi, ottenne dal Papa il privilegio a scanso di disordini, di celebrare due ore dopo il tramonto della vigilia, invece che alla mezzanotte, la Messa di Natale (1753) e diede inizio ai lavori di costruzione del Duomo di Cavarzere (1755).

    Morì il 21 giugno 1762 e fu sepolto presso i gradini dell'altar maggiore della Cattedrale. Per testamento ordinò che i suoi pochi beni fossero venduti per costituire i capitali per la celebrazione di SS. Messe agli anniversari della sua morte e per soccorrere i poveri della città. Durante la vacanza della sede il 24 agosto 1762, dopo 17 anni (1745), durante i quali l'immagine del Cristo di S. Domenico era rimasta custodita in una cappella provvisoria presso il recinto dell'attuale santuario si ripeté la tradizionale processione lungo il corso di Chioggia (la seconda, per la storia) per riportare il Crocefisso nel nuovo tempio, peraltro non ancora del tutto ultimato.



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