I Vescovi della Diocesi di Chioggia

BERNARDINO VENIER

XXXVIII
1487 - 1535


   Fasciato di rosso e d'argento.

    Nato nella diocesi di Capodistria, a Pirano, Bernardino Venier (o Veniero o Venerio, latinamente Bernardinus Venerius) fu per 48 anni vescovo di Chioggia; vi fu nominato, infatti, da papa Innocenzo VIII il 29 gennaio 1487 all'età di soli 26 anni. Il suo episcopato fu il più lungo che la storia diocesana ricordi ed abbraccia inoltre un arco di tempo denso di avvenimenti politici e religiosi.

Appena insediatosi, provvide subito a riprendere i lavori di restauro dell'episcopio, già fatti iniziare dal predecessore Inversi, grazie al contributo del Comune di 200 lire dei piccoli, e a regolarizzare la rilassata disciplina del clero e i costumi del popolo. Nel 1489 chiamò a Loreo i padri Celestini, cui fu affidata la chiesa di S. Maria del Pilastro e che vi rimasero fino al 1769; nel novembre 1490 convocò in Cattedrale il Sinodo, le cui costituzioni, scritte di sua mano, sono tuttora conservate tra gli Atti curiali (cfr. D. De Antoni, "La società religiosa clodiense nel secolo XV attraverso il Sinodo Veniero", in Ricerche di storia sociale e religiosa, n. 5-6, 1974, pp. 189-227). Incoraggiò e finanziò la costituzione del S. Monte di Pietà decretato dal Comune fin dal 1495 per alleviare le condizioni disagiate dei poveri.

Con l'aiuto finanziario del Cancellier grande Antonio Vacca (1517-1562) fece costruire in Chioggia 14 casette situate presso l'attuale corte Bullo per ospitare vedove prive di sostentamento; fece pure costruire il lazzaretto presso Vigo, nell'attuale corte Quintavalle, poi trasferito nell'isola di S. Domenico, sempre a Chioggia.

Il Venier si trattenne dal 1487 al 1501 a Roma, senza però trascurare affatto le cure della sua diocesi. Nel 1496, infatti, diede inizio alla costruzione del convento di S. Croce presso l'ospedale omonimo con la relativa chiesa (ora sconsacrata) e scuola, ai piedi del ponte di Vigo in Chioggia, per aprirvi un monastero femminile, che fu affidato a suor Maria Della Pietra, veneziana, monaca di S. Caterina. Un altro monastero di Benedettine Cistercensi istituì il Venier nel 1512 nel convento già occupato dai frati minori, accanto alla chiesa di S. Francesco Vecchio (Muneghette) affidandolo a suor Scolastica Soranzo. Ma altre furono le opere portate a compimento da questo vescovo. Sotto i suoi auspici nel 1510 fu istituito in Cattedrale la Confraternita del SS. sacramento e quella del Nome di Gesù e soprattutto la Scuola della Disciplina, la cui fondazione si deve a fra' Paolo Barbieri da Chioggia, compilatore, secondo lo Zarlino, insieme a Matteo da Bascio, della regola dei Frati Minori Cappuccini.

Numerose furono le chiese fatte erigere dal Venier: la prima a Cavarzere dedicata a S. Giovanni Battista unita all'ospedale (1518), la seconda a Mazzorno Sinistro, la terza a Mazzorno Destro (1523) e la quarta presso il palazzo pretorio detta della Madonnina o del Granaio per una immagine dell'Apparizione, ora conservata nella chiesa di S. Giacomo (1525); e infine consacrò la parrocchia di Ognissanti di Pellestrina (1535).

Durante il suo episcopato avvenne la ben nota apparizione della Madonna della Navicella (24 giugno 1508), che egli riconobbe come veritiera; deliberò perciò la costruzione di un tempio, la cui prima pietra il Venier pose l'11 maggio 1509. Diede anche una nuova ristrutturazione al territorio ecclesiastico di Papafava, creando la cappella che più tardi fu eretta in parrocchia, in onore della Madonna delle Grazie.

    Il Venier assistette anche ai tempestosi avvenimenti politici, tra cui la lunga guerra che mezza Europa mosse a Venezia: fu data alle fiamme Loreo e gli abitanti si rifugiarono a Chioggia, la sua "mensa" fu impoverita e dovette chiedere sussidi, tanto che non gli fu possibile partecipare al Concilio Lateranense V (1512-17) indetto da papa Giulio II e proseguito da Leone X e si fece perciò rappresentare. Grande dolore ebbe a soffrire il Venier per l'interdetto decretato dal papa contro Chioggia per la cattura di due barche pontificie cariche di merce effettuata dal capitano chioggiotto Pietro Pagan e relativo rifiuto di restituire la merce stessa; l'interdetto fu tolto dopo un anno (1516-17). Altra questione che il Vescovo Venier dovette dirimere fu quella nata tra le monache di S. Francesco Vecchio, dopo la morte della prima abbadessa (1532), questione che si protrasse fino al 1534. Il Venier, dopo aver disposto di far erigere nel 1528 una casa presso il vecchio cimitero attiguo alla Cattedrale per assegnarla a un canonico povero, rinunciò all'episcopato e morì poco dopo, forse il 30 dicembre 1535.

Con questo vescovo ha inizio la serie ordinata degli Atti curiali; tra essi è conservato un suo diario iniziato nel 1501, da cui si può desumere la scrupolosa attenzione e le assidue cure da lui poste nella gestione spirituale e materiale della diocesi clodiense.



Blasonature a cura di Giorgio Aldrighetti
Testi di Angelo Padoan
Realizzazioni Html a cura di C. R.