I Vescovi della Diocesi di Chioggia

JACOPO DE' FORETTI

LXX
1842 - 1871



   Partito: nel primo d'azzurro alla Beata Maria Vergine al naturale, movente dalle nuvole, con accantonate al capo due teste di angioletti; nel secondo, troncato: nel primo d'oro all'aquila bicipite spiegata di nero, nel secondo d'argento alla rosa al naturale, gambuta e fogliata di verde, alla fascia ristretta di rosso alla biscia ondeggiante d'argento, sulla partizione.



    Mons. Jacopo nob. De' Foretti fu uno tra i Vescovi più longevi nella reggenza della diocesi di Chioggia ed è annoverato come un'altra figura di spicco nella storia ecclesiastica clodiense.

    Nato a Padova, da famiglia nobile per casato e virtù, il 16 luglio 1783, fu ordinato sacerdote nel patrio seminario e ben presto ricevette le cariche di esaminatore presinodale, pro-vicario della diocesi patavina, vicario generale nel 1835 e decano del Capitolo. Con i propri mezzi “fondò in Padova due Istituti, uno per le penitenti, chiamato del “Soccorso”, l'altro per le fanciulle abbandonate e pericolanti, chiamato di “ S. Caterina”, per i quali fu decorato dall'Imperatore d'Austria con medaglia d'oro e nastro al valore civile”.

    Uomo “mite e dolce nei modi, generoso, pio ed erudito” fu preconizzato nel 1842 Vescovo di Chioggia da papa Gregorio XVI e destinato a succedere all'altro padovano mons. Savorin. Consacrato a Padova nel 1843, fece il suo ingresso in Diocesi pochi giorni dopo, accolto solennemente dalla banda cittadina, che fece allora la sua prima apparizione ufficiale in città. Suo primo pensiero fu quello di realizzare il desiderio del suo predecessore di fondare l'Istituto Canossiano a Chioggia. A tale scopo, dopo lunghe trattative, acquistò dal Demanio nel 1851 per austriache lire 9000 l'antico convento delle Benedettine, in calle S. Caterina, e, aggiuntovi del suo, l'Istituto poté iniziare la sua preziosa opera l'8 febbraio 1855.

    Al vescovo De Foretti si deve l'istituzione dell'ospedale civile di palazzo Grassi, dove ebbe sede fino agli anni '60. E' noto come anticamente Chioggia disponesse di due angusti ospedali, l'uno chiamato “Ca' di Dio” (Fuori Porta Garibaldi, sede attuale della biblioteca comunale) e l'altro di “S. Croce (ora Capitaneria di Porto), ridottisi più tardi (1585) a uno solo, essendo stato il primo trasformato in convento dei PP. Cappuccini. Nel 1845 il vescovo acquistò da un certo Zadra il magnifico palazzo dei Grassi, nobile famiglia chioggiotta, dove nel 1782 aveva pernottato papa Pio VI diretto a Vienna; costato 42.857 lire austriache e 14 cent., quasi interamente sborsate dal De' Foretti, fu nel 1851 da lui donato al Municipio (potestà Antonio Naccari) per adibirlo ad ospedale, con un ritardo, però, di sei anni, a causa dell'incendio del vecchio palazzo municipale del 1817, che costrinse ad adibire palazzo Grassi a sede provvisoria, fino al 1848, degli uffici comunali.

    Anche il Seminario fu nelle cure particolari di mons. De Foretti: ne intensificò le regole disciplinari, nominando predetto don Angelo Zennaro e inviando alcuni studenti di teologia presso il Seminario di Padova, tra cui don Antonio Boscolo, fondatore di un Istituto di Carità nella zona del Perotolo in Chioggia (ora Istituto delle Suore del S. Volto).

    Sotto il suo episcopato, fu riedificata la chiesa di Taglio di Po (1862); anteriormente erano state erette quelle di Boccasette (1848) e di Ca' Venier (1851), distrutta nel 1839 dall'alluvione del Po, quella di Donada (1858) e di una quinta si iniziò la costruzione a Sottomarina, l'attuale chiesa di S. Martino, costruzione poi sospesa, ripresa nel 1898 per opera del parroco don Gioacchino Tiozzo, benedetta nel 1900 da mons. Marangoni e consacrata ufficialmente solo nel 1950 da mons. Ambrosi. Oltre a queste, mons. De' Foretti consacrò le chiese di S. Pietro in Volta e Portosecco nel litorale lagunare (1844) e la parrocchiale di Contarina (1845).

    Al suo ritorno da Roma nel 1854 dopo la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria da parte di papa Pio IX, ottenne da costui la facoltà (con Breve Ap. Del 16.12.1858) di incoronare solennemente l'immagine della “Madonna di Marina” con un aureo e prezioso diadema, manifestazione che fu da lui altrettanto solennemente ripetuta nel 1863 per l'immagine della Madonna dell'Apparizione di Pellestrina. Dopo un “vuoto” di circa 200 anni, indisse il XVI Sinodo Diocesano. Al De' Foretti si deve pure l'insediamento a Chioggia della Compagnia di Gesù in S. Domenico nel 1864, dove i Gesuiti diedero inizio alla costruzione del convento, opera non ultimata causa il loro allontanamento nel 1866 per disposizione (o timore) del Governo nazionale (chiesa e convento furono demaniati).

    Il De' Foretti visse i tempi travagliati e fortunati del 1848, durante i quali tenne un “contegno prudente facendosi piacere fra il contrastare dei partiti”(1), non disdegnando di intervenire tra il popolo e, “senza compromettere la verità ed il dovere, salvò lui e il gregge”(2).

    Affranto dall'età - contava 84 anni e 24 di episcopato - mons. De' Foretti morì il 25 aprile 1867; l'elogio funebre fu tenuto dal can. Gaetano Duse, filippino, dallo stesso vescovo eletto Vicario generale e che alla sua morte rimase per 5 anni Vicario Capitolare. Il De' Foretti fu l'ultimo vescovo che ebbe sepoltura in Cattedrale, usanza ripristinata dopo circa un secolo da mons. Piasentini, di venerata memoria.



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