I Vescovi della Diocesi di Chioggia

SILVESTRO

XXIX
1387 - 1401


   Scudo non blasonato

    Fr. Silvestro, di origine e Ordine ignoti, governò la diocesi clodiense nel difficile periodo della ricostruzione seguito alla guerra di Chioggia (1379-81). Fatto l'ingresso in diocesi nell'agosto del 1387, come risulta dalla deliberazione comunale che gli concedeva l'obolo dovuto di lire "cento de' piccoli" per la prima messa pontificale, egli dovette tosto attendere alla riparazione dei danni causati dalla guerra, in particolare della totale distruzione di Chioggia Minore e delle sue tre chiese, per cui con le rendite delle stesse decise l'edificazione di una cappella (poi trasformata in chiesetta) presso la Cattedrale, tuttora esistente, dedicata ai tre santi, cui erano dedicate le tre chiese di Sottomarina, cioè S. Martino vesc., S. Matteo ap. e S. Antonio ab.

    Essa fu iniziata l'11 ottobre 1394 e compiuta nel 1395 (nel computo veneto 1394), sotto il podestà Albano Badoero, come testimonia l'iscrizione lapidaria latina tuttora visibile superiormente al portale. Furono anche utilizzati i beni delle commissarie dei N.H. Francesco e Bartolomeo degli Orsi Carnelli (nobile famiglia di Sottomarina) e di altre (Matteo Zennaro, Martino Bolli e Margherita Ravignana, monaca di S. Caterina).

    Il vescovo Silvestro dovette pure attendere alla ricostruzione dei conventi: del 1386-87 è la costruzione del convento e chiesa di S. Francesco Vecchio dei frati minori sul sito donato da un certo Cristoforo Buserla, edifici poi occupati dalle monache Benedettine (Muneghette) e del convento delle monache di S. Caterina nella calle omonima su fondo della famiglia Pietro Bono di Alvise, detto delle Fornaci (1384).

    Durante questo episcopato, fu istituita la Confraternita della S. Croce con relativa Mariègola, il cui originale è conservato in un codice membranaceo presso l'Archivio del Seminario vescovile. Essa aveva la sua sede nell'omonima chiesa presso il ponte di Vigo, chiesa ora sconsacrata.

    Fra Silvestro provvide pure al restauro nel 1396 dell'ospedale della Ca' di Dio, trasformato poi in convento dei Cappuccini. Questo vescovo morì verso la fine dell'anno 1400.



Blasonature a cura di Giorgio Aldrighetti
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