I Vescovi della Diocesi di Chioggia

DOMENICO II

VIII
1203 - 1218


   Scudo non blasonato

    Questo vescovo, omesso dal Razza nella sua "Storia popolare di Chioggia" del 1898, figura invece nell'elencazione ufficiale dei vescovi redatta dal Vianelli (cfr. "Nuova serie de' vescovi di Malamocco e Chioggia", Venezia, 1790) come Domenico II, per distinguerlo dal primo Domenico, Guillari, che fu cronologicamente il terzo vescovo di Chioggia.

    Di lui si sa che nel febbraio 1203 decise una permuta fra un tratto di terreno con pozzo sito in Cal Mazor (attuale Corso) di proprietà vescovile con un altro analogo, pure con pozzo, situato a ponente dell'episcopio, probabilmente ove ora si trovano uno spiazzo verde e accanto la scuola materna retta dalla Congregazione delle suore del S. Volto: quest'ultimo terreno era di proprietà comunale. Nello stesso anno il vescovo Domenico II fu incaricato di decidere su una delle vertenze fra canonici che sorgevano allora di frequente, stavolta riguardante il Capitolo di Aquileia.

    Durante il suo episcopato fu redatta la "storica" mariègola di S. Nicolado dei Galafadi, scritta nel volgare dell'epoca o forse tradotta dal latino; essa risale al 1211 e purtroppo l'originale è andata smarrita. Risulta fra "i monumenti più antichi del dialetto di Chioggia" come titola il volumetto curato da Ugo Levi nel 1901 e che riporta, oltre a questa, altre due mariègole.

    Nella suddetta mariègola viene citato il "monastier del biado Nicolado" a riprova dell'esistenza già da allora dell'ex convento di S. Nicolò con annessa chiesa, la più antica tuttora esistente di Chioggia.

    Il Bellemo (cfr. "Insegnamento e cultura in Chioggia fino al secolo XV" in "Archivio Veneto", tomo 35-36, 1888) sostiene che i primi capitoli sono contemporanei al prologo, ma anteriori ai rimanenti. Di questa mariègola esistono due copie provenienti dalla stessa mano: quella del can. Domenico Silvestro Dall'Acqua (1722-1802): la prima fa parte del Liber Jurium conservato nell'Archivio storico della Curia vescovile di Chioggia e vi compaiono la firma del Dall'Acqua e la data (1757), mentre la seconda si trova nella Biblioteca del Seminario: questa è la più completa e di essa si valse Rodolfo Poli per il suo studio "Gli antichi statuti delle società di mutuo soccorso fra calafati a Chioggia", Duse, 1889). Esiste nelle due copie qualche lieve differenza nella disposizione delle parti. Entrambe iniziano con la formula: "Questa si è la mariegola deli galafadi de Cloza, che Dio i conserva".



Blasonature a cura di Giorgio Aldrighetti
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