I Vescovi della Diocesi di Chioggia

MARINO RUIBOLO

VI
1164 - 1182


   Scudo non blasonato

    Predecessore di Araldo Bianco, il vescovo Marino Ruibolo, veneziano, prese possesso della diocesi clodiense intorno al 1165 o nel gennaio 1164, epoca in cui, forse quale ricompensa per qualche prestazione o privilegio, concedeva ad Enrico Gradenigo due anfore di vino tratto da alcune vigne in Pellestrina di proprietà vescovile. Sembra che questo vescovo abbia risieduto più a Venezia che a Chioggia. Durante il suo episcopato, papa Alessandro III, com'è noto, perseguitato dal Barbarossa, che aveva favorito l'elezione degli antipapi Vittore, Pasquale e Callisto, si era ritirato, al tempo della Lega lombarda e delle lotte dei Comuni italiani con l'imperatore germanico (1176-78), in Anagni, ma, ritenendosi sufficientemente sicuro, pensò di trasferirsi a Venezia.

    Narra la leggenda che il fuggitivo pontefice, partito da Vesta, si sia portato via mare a Zara e quindi con un naviglio si sia diretto verso Chioggia, dove giunse nottetempo tra l'inverno del 1176 e la primavera del 1177; dopo aver ammirato l'imponenza dell'abside dell'antica Cattedrale e aver percorso il cimitero allora situato sul lato sud (attuale Sagraèto), si dice che egli abbia atteso il sorgere del giorno riposando da umile pellegrino sui gradini del campanile della Cattedrale.

    Ripartito poi dal traghetto di Vigo, sarebbe giunto a Venezia. Il fatto è ricordato da un bassorilievo raffigurante la cosiddetta "Madonna del Riposo", affiancata dai Santi Felice e Fortunato e sorreggente sulle ginocchia il Bambino, bassorilievo scolpito sull'ogiva della stessa porta nel 1347. Portatosi, come detto, a Venezia, egli avrebbe svolto le mansioni di cappellano nella chiesa della Carità; riconosciuto, sarebbe stato ossequiato e avrebbe ricevuto protezione da parte del doge Sebastiano Ziani (cfr. P. Morari "Storia di Chioggia", 1870 cap. IV, p. 93).

    Storicamente è certo, invece, che, dopo i due successi riportati dalla Lega Lombarda, Alessandro III venne altre due volte a Chioggia cum multa consolatione della Città, la seconda delle quali per portarsi a Venezia e firmare la pace (21 luglio 1178) con il Barbarossa. In questa occasione i due passarono per la città clodiense con il loro nutrito seguito, che il Morari quantifica in ben 6293 persone. Sempre nella stessa circostanza, il Vescovo Ruibolo firmò un atto di privilegio concesso dall'Imperatore al monastero di S. Giorgio.

    Nell'anno seguente (1179) fu a Roma per partecipare al Concilio Laterano III. Gli ultimi anni della sua vita il vescovo li trascorse a Venezia, dove, prima di morire nel 1180, firmò un atto di donazione ai monaci di S. Giorgio Maggiore di una vigna in Pellestrina.



Blasonature a cura di Giorgio Aldrighetti
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