Araldica Militare
di Giorgio Aldrighetti






Fiamma e Bandiera 1861

    Passando ora alla Bandiera della Marina Militare, che carica nel drappo di bianco uno scudo inquartato con nel primo quarto il leone marciano, ricordiamo che il primo vessillo di verde, di bianco e di rosso, con il drappo di bianco caricato dell'arme sabauda timbrata dalla corona, nell'uso di bandiera di Stato e da guerra e senza corona nell'uso civile e mercantile, venne assunto dal re Carlo Alberto di Savoja il 23 marzo 1848, all'inizio della prima guerra d'indipendenza.

"Il proclama di Carlo Alberto del 23 marzo 1848, che istituiva la nuova bandiera tricolore del Regno di Sardegna, si riferiva alle bandiere per le nostre truppe, quindi per l'Esercito ma non per la Marina, per la quale si provvide con il Regio Decreto del 15 aprile 1848 che disponeva: "volendo che la stessa bandiera che quale simbolo dell'unione italiana, sventola sulle schiere da Noi guidate a liberare il sacro suolo d'Italia, sia inalberata sulle Nostre Navi da Guerra e su quelle della marineria mercantile...ordiniamo: Le Nostre Navi da guerra e della marineria mercantile inalbereranno, quale bandiera nazionale, la bandiera tricolore (verde, bianco e rosso) con lo scudo di Savoia al centro. Lo scudo sarà sormontato da una corona per le navi da guerra"”. 3)

"Al momento della costituzione della Marina italiana (17 marzo 1861), le navi inalberavano la bandiera nazionale, cioè il Tricolore verde, bianco, rosso, con lo scudo sabaudo con bordo azzurro, sormontato dalla corona reale”. 4)

Il primo Regolamento sulle insegne, onori, saluti, gale, visite e onori funebri fu emanato nel dicembre 1868 e pubblicato come Supplemento n.1 al Giornale Militare per la Marina dell'anno 1869.

Per quanto riguarda bandiere ed insegne, il Regolamento prevedeva (art. 1) che: “i Legni dello Stato all'ancora portassero la bandiera nazionale a poppa, la bandiera di bompresso a prora e la fiamma alla maestra”. Però “la bandiera di bompresso e la fiamma erano ancora quelle adottate dal Regno di Sardegna nel 1848, e cioè tricolori”. 5)

Infatti: “La bandiera di bompresso, nella forma rimasta in uso fino al 1946, fu istituita con R.D. 22 aprile 1879. La bandiera di bompresso che le Regie Navi devono tenere stando all'ancora sarà di forma quadrata con croce bianca verticale in campo rosso, contornata d'azzurro, secondo l'unito disegno”. 6)

"Il 'Regolamento di disciplina militare per i corpi della Regia Marina', approvato con R.D. del 20 settembre 1882, conteneva una parte riguardante insegne, saluti, visite, onori navali e militari, nella quale erano ripetute le norme inserite nel Regolamento del 1868, precedentemente citato, ed aveva una appendice intitolata 'Modelli delle bandiere'”. 7).

Il 30 dicembre 1939, il Ministero della Marina chiese, poi, alla Consulta Araldica del Regno d'Italia la concessione di uno stemma per la Regia Marina, specificando che: “l'emblema araldico della Marina sarà applicato allo scafo delle RR. Navi, sull'estrema prora, al posto della stella a cinque punte attualmente prescritta”. Il che non è mai avvenuto.

Con tale lettera il Sottosegretario di Stato alla Marina, ammiraglio Domenico Cavagnari, così si esprimeva: “Questo Ministero, ottenuta l'alta approvazione del Duce, domanda a codesta Regia Consulta araldica che sia riconosciuto alla Regia Marina uno stemma araldico, quale emblema delle tradizioni storiche ed eroiche delle Marinerie Italiche, delle quali essa è naturale erede e continuatrice.

Lo stemma araldico, del quale si allega un disegno schematico, riunisce emblemi caratteristici della Marina imperiale di Roma, delle Repubbliche marinare di Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi e della Marina imperiale... (Ai quattro stemmi che ricordavano il passato medievale, doveva essere unito un emblema per ricordare che la Marina era ora imperiale) In cuore, sovrapposto ai quattro quarti (dove erano gli stemmi delle Repubbliche marinare) lo scudo sabaudo affiancato dal fascio littorio.

A simboleggiare l'origine della marineria di Roma, lo stemma è sormontato dalla Corona turrita e rostrata, emblema di onore e di valore che il Senato romano conferiva ai duci di imprese navali, conquistatori di terre e città oltremare.

Tale corona, cimata di torri, porta sulla fascia motivi alternati di rostri e di ancore romane, ed è fiancheggiata da due prore rostrate che sporgono lateralmente (nella corona romana il rostro era unico e sporgeva dalla fronte).

Lo stemma, a forma sannitica, è contornato, per significare l'unione simbolica delle quattro marinerie, da una bordatura di cavo torticcio, elemento proprio della architettura veneta”.

Dopo questa minuziosa descrizione dello stemma e del significato dei suoi simboli, la lettera concludeva: “La Regia Marina ambirebbe all'onore di ottenere il conferimento dello stemma araldico per Decreto Reale e con lettera patente di S.M. il Re Imperatore”.


Bandiera di bonpresso 1879

indietro   avanti - 6ª pagina di 9
Realizzazioni html a cura di C. R.
Per ritornare all'indice del'Araldica, chiudi questa pagina