Araldica Civica
Le insegne della Provincia di Venezia

di Giorgio Aldrighetti




    Di conseguenza, alla luce di quanto disposto dal D. P. R. 15 aprile 1996, concessivo dello stemma e del gonfalone, si è blasonata la bandiera della Provincia di Venezia, come segue:

Drappo di bianco, con altezza pari alla metà della lunghezza, in essa lunghezza comprese sei strisce orizzontali rettangolari, con lunghezza pari circa ad un terzo della lunghezza complessiva, il drappo caricato nella parte priva di strisce dallo stemma concesso con il D.P.R. 15 aprile 1996. L'asta sarà ricoperta di velluto bianco, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.

Il drappo della bandiera lo si è mantenuto di bianco, nel rispetto della primitiva bandiera concessa con lettera del Ministero dell'Interno del 24 marzo 1887, dove la Provincia di Venezia, veniva, appunto, autorizzata “a far uso di una propria bandiera formata di un drappo bianco, caricato in cuore dello stemma che fu concesso alla detta Provincia con Decreto reale del 26 aprile 1875” e nel rispetto del D. P. R. 15 aprile 1996 dove, per colore del drappo del gonfalone alla Provincia, viene autorizzato il di bianco.

Il drappo carica poi lo stemma concesso con il già ricordato D.P.R. 15 aprile 1996 ed ha sei strisce orizzontali rettangolari, come si evince dalla blasonatura, volendo così far risaltare la partecipazione ed il ruolo dei cittadini che compongono i sei Circondari del Portogruarese, Sandonatese, Miranese, Riviera del Brenta, Chioggia e di Cavarzere e Cona. 31)

Il Circondario del Portogruarese comprende i comuni di Annone Veneto, Caorle, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza e Teglio Veneto.

Il Circondario del Sandonatese comprende i comuni di Cavallino Tre Porti, Ceggia, Eraclea, Fossalta di Piave, Jesolo, Marcon, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, San Donà di Piave, Torre di Mosto e Quarto d'Altino.

Il Circondario del Miranese comprende i comuni di Martellago, Mirano, Noale, Pianiga, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea.

Il Circondario della Riviera del Brenta comprende i comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d'Artico, Fossò, Mira, Stra e Vigonovo.

Il Circondario di Chioggia comprende il comune di Chioggia.

Il Circondario di Cavarzere e Cona comprende i comuni di Cavarzere e Cona. 32)

Infatti l'art. 28 dello Statuto provinciale recita: “La Provincia è articolata in circondari per il decentramento, la partecipazione dei cittadini e l'organizzazione dei servizi di base, attraverso appositi uffici”. 33)

Così nella bandiera della Provincia di Venezia, in forma allegorica, si simboleggia il territorio del comune di Venezia nel drappo, mentre nelle sei code tutti gli altri comuni che compongono i circondari.

La Giunta Provinciale di Venezia, nella seduta del 20 novembre 2001, con provvedimento prot. n. 67037 Reg. n. 107321, (N. 368 di verbale), per oggetto: “Adozione della bandiera della Provincia di Venezia”, approvava, poi, all'unanimità l'istruttoria storico araldica prodotta dall'Aldrighetti ed il bozzetto del nuovo vessillo disegnato dal blasonista Sandro Nordio.

Il successivo 28 novembre 2001, l'araldista Giorgio Aldrighetti illustrava e consegnava a Roma al professor Paolo dei conti Tournon ed al commendator Francesco Galeta dell'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le istanze del Presidente della provincia di Venezia, tendenti ad ottenere l'ambito emblema araldico della bandiera, producendo, altresì, tutti gli altri atti a corredo delle istanze stesse.

Per quanto sopra il Presidente della Repubblica emanava in data 11 gennaio 2002 il decreto concessivo della Bandiera alla Provincia di Venezia.

______________________________________

1) Archivio Centrale dello Stato - Archivio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Araldico, Roma, Fascicoli delle Province – Venezia - fasc. 8600.6.87.
2) Ibidem.
3) Ibidem.
4) Ibidem.
5) Ibidem.
6) Ibidem.
7) Ibidem.
8) Ibidem.
9) Ibidem.
10) Ibidem.
11) Ibidem.
12) Ibidem.
13) Ibidem.
14) Ibidem.
15) Ibidem.
16) Ibidem.
17) Ibidem.
18) Ibidem.
19) Ibidem.
20) A. Stangherlin, La Provincia di Venezia, 1797 – 1968, Venezia 1968, p. 147.
21) Archivio Comunale Chioggia, Nota prot. prov.le n. 19154 dell'11 dicembre 1935 – Anno XIV diretta al sig. Podestà di Chioggia e protocollata dal Comune di Chioggia al n. 15644 del 12 dicembre 1935. Il Comune di Chioggia rispose con la seguente nota prot. 15044 del 21 dicembre 1935-XIV: “Amministrazione della Provincia di Venezia. Con riferimento alla nota sopraccitata, allego copia, a colori, dello stemma di questo Comune. Con osservanza. IL COMMISSARIO PREFETTIZIO”.
22) A. Stangherlin, La Provincia di Venezia, 1797 – 1968, cit., p.147.
23) O. Neubecker, Araldica, origini, simboli e significato, Verona 1980, p. 97.
24) Vedasi, ad esempio, frontespizio a colori del libro "Storia delle città italiane, Venezia" di E. Franzina, Roma-Bari 1986, o lo stemma, sempre del Comune di Venezia, caricato nel Gonfalone della Provincia, confezionato nel secondo dopoguerra.
25) Frontespizio a colori della rivista "Provincia di Venezia" Anno XVI - n° 3 - 1992 - Speciale Statuto.
26) “Al sig. Presidente della Provincia di Venezia.
Oggetto: Osservazioni sull'art. 6 dello Statuto della Provincia di Venezia.
Avendo avuto l'opportunità in data odierna di vedere il n. 3 – 1992 della rivista bimestrale di informazione “La Provincia di Venezia”. Speciale Statuto, mi permetto formulare alcune osservazioni per quanto riguarda l'art. 6 dello Statuto che così recita:

Art. 6 – STEMMA E GONFALONE:
1) Lo stemma della Provincia è quello rappresentato dall'allegata fotografia.
2) Il gonfalone della Provincia è quello rappresentato dall'allegata fotografia.
3) Il sigillo della Provincia di Venezia è quello rappresentato dall'allegata riproduzione su foglio.
4) Il Consiglio stabilisce i criteri per l'utilizzazione dello stemma, del gonfalone e del sigillo nel rispetto delle leggi vigenti.
Una prima osservazione riguarda il titolo dell'articolo “Stemma e Gonfalone” e non ”Stemma, Gonfalone e Sigillo”, visto che si parla anche di questo importantissimo strumento identificativo. Per quanto riguarda la descrizione dei primi tre commi in cui si ripete: “è quello rappresentato dall'allegata fotografia o riproduzione su foglio”, mi sembra si dia l'impressione che esista quasi il timore di blasonare lo stemma, il gonfalone ed il sigillo, mancando così descritto nel testo ufficiale di uno Statuto il simbolo identificativo di una comunità provinciale; lo stemma sta per la Provincia, anzi è la Provincia in quanto in tale emblema c'è la storia della nostra dignità e del nostro onore.
Nel quarto comma si parla di criteri per l'utilizzazione dello stemma, gonfalone e del sigillo nel rispetto delle vigenti leggi. Risultando le vigenti leggi in materia araldica i RR. DD. 7 giugno 1943, n. 651 e 652, mi sia ancora concesso osservare quanto segue:
Stemma della Provincia di Venezia:
Dalla foto a colori riportata in copertina della rivista blasono: d'azzurro al leone d'oro posto con la testa di fronte, alato e nimbato dello stesso, accovacciato, tenente fra le zampe anteriore avanti al petto il libro d'argento su cui sta scritto a lettere maiuscole romane di nero il motto PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, al capo di rosso. Ornamenti esteriori da Provincia.
Per quanto riguarda gli ornamenti esteriori, lo scudo risulta timbrato dalla corona di Provincia a sette torri visibili, corona approvata dalla R. Consulta araldica con deliberazione del 4 maggio 1870. E' da osservare, visto che si parla di rispetto delle vigenti leggi, che la corona di Provincia vigente è quella riportata nel Regolamento Tecnico araldico della Consulta Araldica del Regno d'Italia, approvato con il R.D. 13 aprile 1905, n. 234, dove all'art. 42 si recita che la corona della Provincia è formata da un cerchio d'oro gemmato colle cordonature liscie ai margini, racchiudente due rami, uno di alloro ed uno di quercia, al naturale, uscenti dalla corona, decussati e ricadenti all'infuori. (…) Per il capo di rosso, osservo che è un parziale ricordo dell'epoca fascista, quando nel 1933 con il R.D. 24 ottobre, n. 1440 venne istituito il Capo del littorio “di rosso (porpora) al fascio littorio d'oro, circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali”, quale pezza da caricare negli stemmi degli enti morali, ma tale pezza venne soppressa con il D.L.L. 26 ottobre 1944, n. 313.
Per il Gonfalone non comprendo poi la quadratura entro la quale viene caricato lo stemma della Provincia e nemmeno l'iscrizione PROVINCIA DI VENEZIA con parole e campo bianco sotto la punta dello scudo. L'iscrizione invece va centrata in oro alla sommità dello stemma. (...) Non condivido poi la presenza di numerosi stemmi di Comuni tuttora esistenti o estinti sempre nel drappo del gonfalone. (…) Analizzando tali stemmi bisognerebbe forse scrivere un nuovo trattato d'araldica. (…) Portogruaro timbra il proprio stemma con una corona nientemeno da Provincia, seppur del vecchio tipo, a sette torri visibili, approvata nel 1870 ma in uso tuttora anche nello stemma della Provincia di Venezia; Dolo timbra la propria arma con una corona a tre torri che in araldica non è mai esistita; Concordia invece timbra lo stemma con una corona marchionale. (…)
Parecchi campi degli scudi risultano di bianco, come per Chioggia e Concordia, ma il bianco non figura fra gli smalti araldici. (…) Per il sigillo riportato a pag. 15 della rivista blasono d'argento al leone d'argento, con la testa posta di fronte, alato e nimbato d'argento, accovacciato, tenente fra le zampe anteriori avanti il petto il libro d'argento su cui sta scritto in lettere maiuscole romane di nero il motto PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS. Ornamenti esteriori da Provincia.
Risultando lo stemma riprodotto in bianco e nero dovevano invece essere inseriti i segni convenzionali per indicare il colore degli smalti; nel nostro caso, in assenza di tali segni, necessariamente si blasonerà il tutto d'argento, poiché tale smalto lo si indica senza alcun segno o tratteggio. (…) La corona, sempre per il sigillo, è quella del vecchio tipo, approvata nel 1870 e non quella vigente. (…). Giorgio Aldrighetti”.
(Nota del 14 gennaio 1993 per oggetto: “Osservazioni sull'art. 6 dello Statuto della Provincia di Venezia”, indirizzata al Presidente della Provincia di Venezia).


27) Presidenza del Consiglio dei Ministri, nota S.G. 8600.6.87 del 29 marzo 1993, diretta al Presidente della Provincia di Venezia.
28) Provincia di Venezia, Segreteria Generale, nota del 30 giugno 1994 diretta a Giorgio Aldrighetti, Chioggia.
29) Decreto Presidente della Repubblica 15 Aprile 1996.
30) Statuto della Provincia di Venezia approvato dal Consiglio provinciale con deliberazione prot. 19050/I di verbale del 15 ottobre 1991 e successive modificazioni ed integrazioni (prot. n. 23556/II di verbale del 27 aprile 2000 – ultima modifica).
31) Guida ai servizi della Provincia di Venezia, a cura della Provincia di Venezia, Venezia 2000, pagg. 11-12. 32) Ibidem.
33) Statuto della Provincia di Venezia, cit, art. 28.


indietro    immagini della cerimonia Realizzazioni html a cura di C. R.
Per ritornare all'indice dell'Araldica, chiudi questa pagina